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La memoria, più che ai ricordi reali, è legata all'emozione vissuta e dunque ciò che conta è la verità emotiva, non la verità fattuale. Scardinare la verità oggettiva e usare la memoria emotiva permette di muoversi avanti e indietro nel proprio tempo interiore, per creare legami e associazioni spontanee che ricostruiscono gli eventi non nella loro esattezza storica, ma per ciò che hanno significato. Pertanto se l'autobiografia è legata alla verità, il memoir lo è all'autenticità. Questo è il lavoro di "Graziella", un memoriale per fermare nel tempo un'emozione e condividerla con gli altri. Se non vengono scritti, molti dettagli possono perdersi nel tempo! Un memoriale rende concreta una esperienza e dà un senso alla tua vita; dopo tutto, i ricordi sono un viaggio importante da cui gli altri possono imparare qualcosa e anche goderselo. Può essere un regalo per i tuoi figli, i tuoi genitori, la tua nazione o il mondo. Solo noi possiamo raccontare la nostra storia (bella o triste che sia), e le vite degli altri si arricchiranno leggendola. Il "memoir di Graziella" è nato quasi per gioco, una richiesta della figlia alla madre... quasi un presentimento triste di un saluto che a breve avrebbe interrotto ogni gioia, per tramandare ai figli ricordi di tradizioni e momenti indelebili che hanno segnato un nucleo familiare, storie lontane di una società semplice in trasformazione.